DiEM25 dovrebbe adottare quanto segue come colonna portante per la nostra Sovranità Tecnologica? - Il voto dei membri di DiEM25

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DiEM25 dovrebbe adottare quanto segue come colonna portante per la nostra Sovranità Tecnologica?

97.65%

No

2.35%

Tutti i documenti di politica di DiEM25 sono sottoposti a un processo di redazione in più fasi, delineato qui. Questo processo è stato completato in merito alla Sovranità Tecnica ed i coordinatori stanno ora chiedendo ai membri di DiEM25 di valutare la bozza finale e di decidere se approvarla o meno. (Non approvarla non significherebbe annullare il lavoro svolto, ma attivare ulteriori passaggi di feedback perché il documento possa corrispondere meglio ai principi del nostro movimento).

Il documento programmatico completo è qui disponibile: https://diem25.org/wp-content/uploads/2019/03/Technological-Sovereignty-Green-Paper-No-3.pdf

Riassunto:

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All'interno di DiEM25, attraverso il crowdsourcing delle nostre conoscenze collettive, abbiamo individuato tre modalità basilari per raggiungere la Sovranità Tecnologica. Cerchiamo di definire i punti cardine e di fornire soluzioni a breve, medio e lungo termine, sulla base di due processi: Regolamentazione e Rinnovamento.

Regolamentare significa che, come società, ci assumiamo la responsabilità collettiva di plasmare il modo in cui gli attori tecnologici dovrebbero operare oppure non operare. Non temiamo di utilizzare le istituzioni (a tutti i livelli, dall'autorità locale all'UE) nel loro ruolo di regolatori, consentendo lo sviluppo e governando l'innovazione e garantendo che non solo i costi, ma anche i benefici siano condivisi da tutta la società. Inoltre, puntiamo ad includere modalità alternative di organizzazione di alcuni aspetti della società come il principio dei “beni comuni”.

Rinnovamento significa che dobbiamo individuare nuove modalità in cui la tecnologia e la società debbano interagire. Inoltre dobbiamo creare le condizioni per lo sviluppo sociale e la trasformazione democratica della società.

La nostra proposta si articola su tre punti.

Il primo punto consiste nella creazione di un Commonwealth digitale in Europa. Questo include:

- Il contrasto al potere dei monopoli delle piattaforme (digitali) tramite

◦ il rafforzamento delle normative sulla protezione dei dati (GDPR) e sulla ePrivacy per limitare la sottrazione dei dati non autorizzata;

◦ rendere obbligatoria l’interoperabilità tra le diverse piattaforme e la facilità di gestione dei dati (Portability of Data);

◦ garantire leggi antitrust dell'UE più efficaci ed una loro più semplice applicazione;

◦ creare un “sindacato” per la gestione dei dati al fine di garantire una concreta rappresentanza della collettività.

- Costruire l'infrastruttura per un commonwealth digitale:

◦ attivando e democratizzando processi decisionali algoritmici automatizzati (spesso erroneamente definiti come processi di "intelligenza artificiale (IA)");

◦ contrastare l’utilizzazione dei dati come beni (commodities) privati istituendo un sistema di “dati comuni” (Data Commons); inoltre creando un quadro legislativo di diritti digitali per i cittadini;

◦ sostenere modelli di business alternativi per democratizzare le strutture economiche, come ad esempio cooperative di piattaforme.

Il secondo punto è che l'Europa democratizzi l'innovazione e garantisca la capillare diffusione e condivisione delle conoscenze in modo tale da beneficiare il maggior numero possibile di persone.

Questo include:

- ridurre o abolire gli approcci monopolistici all'innovazione, in particolare per quanto riguarda la Proprietà Intellettuale;

- garantire che i benefici degli investimenti nell'innovazione siano disponibili al maggior numero possibile di persone ed altresì invertire la tendenza a socializzare i costi e privatizzando, nel contempo, i benefici.

In terzo luogo, l'Europa deve democratizzare la governance dell'innovazione e delle tecnologie. Nuove istituzioni e forme organizzative nella politica e nell'economia devono essere concepite e realizzate. Le tecnologie digitali possono di aiuto a raggiungere questo scopo.

Questo include:

- l'apertura e la democratizzazione dei processi di finanziamento, dell’individuazione delle priorità e relativi processi decisionali in merito allo sviluppo tecnologico;

- l’utilizzazione della tecnologia per consentire la democratizzazione dei processi decisionali a tutti i livelli, soprattutto per promuovere la democrazia nell’ambito economia.

La democratizzazione della tecnologia è possibile e necessaria. Le tecnologie non sono mai inevitabili (nel senso di ingovernabili). Sono sempre basate su scelte, valori e potere sociale. Possiamo fare scelte diverse, sostenere valori diversi e cambiare i processi sociali ed i poteri che danno forma alle tecnologie. Tecnologie che, in cambio, danno forma alla società e a noi stessi.

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Sei d’accordo che DiEM25 da subito adotti questo documento programmatico come colonna portante per la Sovranità Tecnica?

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